Marzo 28, 2019

Ecomuseo

Mergozzo è terra di pietra con il suo paesaggio che coniuga la trasparenza delle acque lacustri all’imponente presenza del Montorfano, cui è dedicato l’Ecomuseo del Granito, ed è terra millenaria, con le tracce archeologiche risalenti all’età della pietra e conservate nel Civico Museo Archeologico.

Visitare l’Ecomuseo del Granito e il Museo di Mergozzo, che con esso forma un tutt’uno, significa compiere un viaggio attraverso i secoli che permette di coniugare la scoperta delle più antiche civiltà con la conoscenza della storia, delle tradizioni, del lavoro dell’uomo e scoprire come questo abbia modellato il paesaggio e ne sia stato al contempo condizionato.

L’Ecomuseo del Granito, riconosciuto dalla Regione Piemonte nel 2007, coinvolge l’intero territorio mergozzese e dei dintorni, comprendendo le aree estrattive del marmo rosa di Candoglia e dei graniti bianco di Montorfano, verde di Mergozzo e rosa di Baveno. Per la valorizzazione congiunta del tema del granito è attiva da gennaio 2017 una convenzione di cui sono partner con il Comune di Mergozzo, il Comune di Baveno con il Museo Granum e il Gruppo Archeologico di Mergozzo, che agiscono in rete in seno all’Ecomuseo per raccontare la millenaria storia estrattiva nell’area dei “Graniti dei Laghi”, affioramenti di roccia magmatica del Permiano (275-283 milioni di anni), sana e compatta, adatta alla coltivazione lapidea.

Il territorio dell’Ecomuseo, inserito nel Sesia Val Grande UNESCO Geopark, è uno straordinario laboratorio a cielo aperto per osservare il mestiere dei cavatori di oggi, le tracce delle lavorazioni antiche nelle cave dismesse e gli innumerevoli impieghi delle pietre locali nell’architettura tradizionale, nei terrazzamenti, nei monumenti d’arte antichi e recenti.