Giovan Battista Casotti (1669-1737)

Medaglista: Antonio Selvi (1679-1753) – Datazione: 1719

D.: IO. BAPTISTA. COMES. CASOTTI. CAN. PRATEN. AN.LI.

Busto a destra con zucchetto e mantello drappeggiato. Sotto la troncatura del braccio: 1719.

Giovan Battista Casotti entrò molto giovane nell’ambito ecclesiastico. Dopo un periodo di permanenza alla corte dih Francia, tornò a Firenze e divenne Rettore del Collegio dei Nobili, dove insegnò Filosofia morale, in seguito fu incaricato della docenza di Storia sacra e profana nello Studio fiorentino. Fu compagno e guida spirituale del principe Federico Augusto di Sassonia. In seguito fu Canonico di Prato e poi della Pieve di Santa Maria dell’lmpruneta. Membro dell’Accademia della Crusca.

R.: IGNEVS EST OLLI VIGOR (Ha vigore igneo)

Figura femminile velata, seduta, nell’atto di accendere il fuoco su un’ara concentrando con uno specchio i raggi di un sole a faccia umana; con la mano sinistra regge tre cerchi intrecciati entro un ovale; a sinistra sullo sfondo, tempietto circolare a colonne.

La figura femminile, riconoscibile come Vesta anche grazie al tempio rotondo rappresentato sullo sfondo, è proposta seduta e velata secondo la più classica iconografia della numismatica romana. Resta tuttavia piuttosto enigmatico il significato complessivo della scena, così come quello dell’emblema dei cerchi intrecciati, forse allusivi a realtà trascendentali e misteriche complesse.

Il motto e il fuoco sono invece stati collegati allo pseudonimo attribuitogli nell’Accademia della Crusca, igneus, focoso, con un probabile riferimento al carattere appassionato del religioso ed erudito, ma anche con possibili rimandi alla simbologia del fuoco in ambito astrologico, alchemico e religioso.

Connessioni: Oltre al collegamento con la figura di Vesta e l’ara di tipologia romana, presente anche in questa figurazione, sulla medaglia del Casotti la connessione con l’antico si trova pure nel motto, estratto da un verso di Virgilio (Eneide, VI, 730-731): Igneus est ollis vigor et caelestis origo seminibus (Questi semi hanno vigore igneo e origine celeste), in un passo in cui vengono descritte le anime.